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Lo sviluppo della collaborazione scientifica e di ricerca fra gli atenei polacchi e italiani

06.06.2022

Una lettera d’intenti per futuri accordi di collaborazione tra l’Università Cattolica “Giovanni Paolo II” di Lublino e l’Università Cattolica del Sacro Cuore e anche con l’Università „La Sapienza” è stata firmata durante la visita del Ministro dell’Istruzione e della Scienza della Polonia Przemysław Czarnek a Roma.

Lo sviluppo della collaborazione scientifica e di ricerca fra gli atenei polacchi e italiani

La collaborazione scientifica e di ricerca con il Policlinico Gemelli con l’Università „La Sapienza” è stata firmata dal Rettore dell’Università di Lublino in Polonia professor Mirosław Kalinowski e dal Presidente dell’Agenzia per la Ricerca Medica Radoslaw Sierpiński. Stiamo facendo il prossimo passo nel campo della cooperazione tra università polacche e italiane, ha affermato il ministro Przemysław Czarnek durante la sua visita a Roma. Con la firma del documento le due istituzioni concordano di stabilire un quadro organico per lo sviluppo di attività di collaborazione scientifica e didattico-accademica tra le Facoltà di Medicina e chirurgia dei due Atenei.

In particolare, le due Università cattoliche, si legge nel testo dell’accordo, confermano il valore della cooperazione internazionale e la possibilità di stabilire una collaborazione accademica, medica e scientifica mediante progetti scientifici in aree di comune interesse, scambio scientifico con pubblicazioni, report ed esperienze di didattica innovativa, organizzazioni di seminari, convegni e congressi, opportunità di scambi fra docenti e discenti e l’ospitalità reciproca di visiting professor.

«Oggi abbiamo compiuto un importante passo avanti nelle nostre relazioni – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e della Scienza polacco Przemyslaw Czarnek – non solo intensifichiamo i rapporti fra le nostre Università, ma anche fra gli ospedali delle nostre istituzioni: il Policlinico Gemelli rappresenta al meglio lo spirito della nostra comune fede cattolica ed è per questo che Papa Giovanni Paolo II lo considerava la sua “seconda casa”. Non perderemo mai di vista la persona del paziente al centro delle nostre politiche e delle nostre attività, idea che ci spinge a proseguire e che onoreremo nella maniera migliore nel nome del Santo Padre che è patrono della nostra Università».

«La scienza può davvero diventare la nuova diplomazia – ha detto il Presidente dell’Agenzia per la Ricerca Medica Radoslaw Sierpinski – Le ricerche e le tecnologie sviluppate e intensificate nel corso della pandemia possono contribuire a un nuovo concetto di salute pubblica. Il Governo polacco ha infatti già stanziato due miliardi in investimenti in questo campo. Lo spirito condiviso da entrambe le parti può essere la base comune di ciò che svilupperemo insieme».

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