In order to ensure the highest quality of our services, we use small files called cookies. When using our website, the cookie files are downloaded onto your device. You can change the settings of your browser at any time. In addition, your use of our website is tantamount to your consent to the processing of your personal data provided by electronic means.
Back

San Giovanni Paolo II nei ricordi - Cipro

S.E. George POULIDES - Ambasciatore della Repubblica di Cipro, Decano del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede

Ambasciatore di Cipro, George Poulides

Cento anni fa, il 18 maggio 1920, nasceva in Polonia San Giovanni Paolo II, primo Papa non italiano dell'epoca moderna e primo Papa polacco della Storia. Quell’uomo “venuto da una terra lontana” ha unito l’Europa dall’Atlantico agli Urali, ha cambiato il mondo, diventando artefice di una rivoluzione pacifica che si attendeva da tempo e che riguardava in special modo i giovani, la famiglia, le questioni sociali, il dialogo tra le religioni.

San Giovanni Paolo II è stato per tutti noi il “Papa artigiano di pace”, un Pontefice nel vero senso della parola, un “costruttore di ponti”, che nel corso del Suo straordinario Pontificato, lungo 27 anni si è impegnato in prima persona nel diffondere il messaggio di pace e fratellanza. Per farlo non ha esitato a recarsi fisicamente in ogni angolo del mondo compiendo 104 viaggi, visitando ogni luogo, dal Paese più ricco al più povero, finanche a quello più sperduto e abbandonato.

San Giovanni Paolo II è anche il Papa che ha incarnato lo spirito del Concilio Vaticano II. Proprio lui diede un impulso nuovo al dialogo interreligioso, convocando per la prima volta nella storia tutti i rappresentanti delle principali religioni del mondo, sia cristiane e non, per pregare per la pace, nell’anno 1986 in Assisi.

Ho avuto il grande onore e la grande fortuna nella mia carriera diplomatica di presentare le mie lettere credenziali nel 2003 proprio a Papa Giovanni Paolo II. Mi ricordo come se fosse ieri, il battito forte del mio cuore, la mia immensa emozione di essere ricevuto come Ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede da colui che vedevo come una leggenda vivente. Ma ancora di più non dimenticherò mai quella sua umanità genuina, il suo senso dell’umorismo, quando girando lo sguardo verso mio figlio Fotis, alto due metri, lo guardò colpito e gli chiese con il suo sorriso benevole “com’è il tempo da lì su?”. 

Ricordo il segno che ha lasciato nel mio cuore la triste notizia della sua morte, 15 anni fa. L’ultimo saluto a San Giovanni Paolo II l’ho dato durante la cerimonia del suo funerale. Ero presente con gli altri colleghi del Corpo diplomatico presso la Santa Sede in quella piazza San Pietro piena di persone venute da ogni angolo del mondo. Impossibile non ricordare la bara, semplice, di Karol Wojtyła, e quel Vangelo le cui pagine sembravano sfogliate da un vento che accompagnò quasi tutta la cerimonia. E’ impossibile non ricordare quegli striscioni, i fiumi infiniti di migliaia di persone presenti e le loro grida: “Santo subito!”

Ma il suo straordinario magistero a favore del dialogo e della pace vive ancora dentro i nostri cuori, ancora oggi rappresenta una bussola sicura che ci indica la via della fratellanza e continua fonte di ispirazione per il nostro operato diplomatico. Vogliamo ricordarlo attraverso le sue parole, forti e dirette. Tra le tante, vogliamo ricordarne una particolarmente significativa per la situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo: “Non c’è speranza senza paura, e paura senza speranza”.

Zdjęcia (1)

{"register":{"columns":[]}}